L'INTERVISTA
BELLUNO - Il Nevegal, il ponte Bailey, i rapporti con l'opposizione e la sua vociferata candidatura alle regionali. Il sindaco Jacopo Massaro risponde alle critiche sollevate dall'opposizione che liquida gli otto anni di amministrazione con un 4: «Abbiamo una diversa idea del fare politica». Il primo cittadino respinge l'attacco del centrodestra e ribadisce che il suo modo di concepire le istituzioni e il ruolo di sindaco è differente. Non nega la sua amarezza rispetto alle promesse della Regione sul Nevegal, ma allo stesso tempo precisa che no, gli attacchi dell'opposizione non lo offendono perché fanno parte del gioco e stimolano a fare sempre meglio.
I consiglieri non sono stati clementi, se la sono presa sopratutto con il suo temporeggiare rispetto ai grandi temi della città come il Nevegal e il Bailey.
«Perso tempo rispetto a cosa, per il Colle? C'erano termini da rispettare? Stiamo proseguendo lungo una delle tante prospettive che ci sono e sulla quale abbiamo rivolto l'attenzione nel momento in cui la Regione ha parlato di voler stanziare 12 milioni di euro per il Nevegal a patto che gli impianti fossero pubblici».
Adesso le cose sono cambiate?
«Sì, questi soldi non ci sono, si è scoperto. Io, non lo nego, trovavo strano questa grande disponibilità economica ma ho grande rispetto e grande fiducia nelle istituzioni e ci ho creduto».
Cosa farà, a questo punto?
«Noi non ci tiriamo indietro, stanzieremo soldi per il Colle. Nessuno può ribattere nulla al fatto che questa amministrazione non ha buttato via soldi pubblici. Quando siamo arrivati a Palazzo Rosso c'erano 3,2 milioni di euro di debiti, di cui 2,5 causati dalla Nis in via di fallimento con lavoratori non pagati. Ma i problemi del Colle affondano le radici in decenni e sono frutto di scelte urbanistiche sbagliate».
Vengono avanzate critiche anche ai suoi assessori e al mancato assessorato alla scuola.
«Questo è frutto di una diversa visione del fare politica. L'assessore Yuki d'Emilia non ha bisogno di essere difesa e la sua delega è al turismo, quindi anche al Nevegal. Tuttavia ho sempre detto che me ne sarei occupato anche io perché si tratta di una partita particolare, con una lunga storia alle spalle. In quanto alle scuole, sta facendo un ottimo lavoro la consigliera con delega Nadia Sala».
Lei spesso giustifica le critiche riportandole ad un diverso modo di concepire la politica, vuole spiegare meglio?
«Questi consiglieri sono ancorati ad un progetto fortemente tradizionale, nel quale i giovani sono visti con aria di sufficienza. Nella mia amministrazione, invece, al centro dell'attenzione viene messa la valorizzazione delle energie e delle idee delle persone, da qualunque fascia d'età provengano».
Dicono che lei non sarà ricordato per le grandi opere.
«Con il Piano di rigenerazione abbiamo portato a Belluno 18 milioni di euro, non era mai successo prima. E il ponte Bailey si farà prima del 2023, data portata in campo dall'opposizione non so per quale motivo».
Quando partirà il cantiere?
«Il 31 dicembre 2023 scade la validità del ponte, ma questo progetto ambisce a cantierare i lavori da qui al prossimo futuro. Esiste un accordo con la Regione per il suo inserimento nell'elenco delle opere strategiche post Vaia. Fa parte delle opere di resilienza, quelle finalizzate a rafforzare la resistenza delle città di fronte alle calamità; ne verrà finanziato l'intero importo e il contratto con la ditta dovrà essere firmato entro il 30 settembre 2021».
Ci sono novità su villa Bizio Gradenigo? La Lega la accusa di non prendersi cura degli immobili pubblici.
«Speravamo di poter ristrutturare l'edificio con la rigenerazione urbana, se ci fosse stato un nuovo capitolo di stanziamenti. Ma con la Lega tutto è stato congelato. Il nostro progetto è quello di abbattere la scuola elementare Romolo Dal Mas e di utilizzare la villa come scuola primaria e come spazio aggiuntivo alla casa di riposo. Un modo anche per avvicinare le generazioni».
Fabio Rufus Bristot l'ha attaccata la scorsa settimana su via Miari. La via è chiusa da febbraio, il problema della frana è risolvibile?
«No, non sarà mai una strada del tutto sicura ed esente da eventi franosi. Bisognerebbe eliminare gli immobili a monte e sbancare l'intero corpo franoso per un costo complessivo di 10 milioni di euro. Uno dei motivi della costruzione di Col Cavalier è anche questo, trovare un collegamento alternativo ed evitare di fare afffidamento esclusivo a via Miari».
Regionali sì o regionali no?
«Sono sempre al mio posto da anni, nonostante di me sia stato detto numerose volte che ero pronto a candidarmi per altri ruoli. Ho sempre rifiutato le proposte fattemi fino ad ora».
Alessia Trentin - Il Gazzettino
