LA POLEMICA
BELLUNO Dopo il taglio del nastro del balcone Unesco, sabato in Nevegal, si sono scatenate le polemiche. Rispetta la naturalità del luogo della Faverghera? È giustificabile la spesa di 48mila euro? Vivaio Dolomiti ha affidato ai social il suo pensiero e la Fondazione Unesco risponde.
I DUBBI
«Noi non siamo contrari alla piattaforma Unesco inaugurata in Nevegàl dice il post di Facebook sulla pagina di Vivaio Dolomiti -, ma vorremmo capire le visioni degli ambientalisti. Non riusciamo a comprendere perché 50mila euro per riqualificare una rotonda, con messa in sicurezza di passaggi pedonali e segnaletica, per alcuni sono soldi buttati, mentre 50mila euro per il balcone panoramico non hanno prodotto nessuna critica». Il riferimento è chiaro: il sodalizio di Gianni Pastella si riferisce al dono che Vivaio Dolomiti ha fatto a Palazzo Piloni per riqualificare l'area e la rotonda all'ingresso della frazione sotto il Visentin. «Neanche un ambientalista si è mosso per queste colate di cemento armato e acciaio piazzate nel bel mezzo delle montagne - dicono-. Ma la polemica per la cementificazione del territorio dove è finita? Si potevano usare materiali eco sostenibili, no? Forse alcuni sono autorizzati a fare tutto ciò che gli pare, mentre altri, perché distanti dalle appartenenze politiche, non devono permettersi di intervenire?».
LA RISPOSTA
Non è tardata la risposta della Fondazione Unesco sempre via social: «In risposta alle critiche di questi giorni, vi offriamo un piccolo approfondimento sul perché del progetto Balconi Panoramici. Sono punti di osservazione consapevole del Patrimonio Mondiale che mirano alla sensibilizzazione e responsabilizzazione del largo pubblico. Non si tratta di infrastrutture impattanti: sono realizzati in luoghi strategici e lungo sentieri facilmente accessibili anche per coloro che hanno una ridotta mobilità, sono grandi 3,5 metri per 3,5. I Balconi Panoramici sono - ad oggi - 6 e distribuiti su tutti i territori interessati dal riconoscimento Unesco (www.visitdolomites.com). L'ideazione unitaria, a cura della Fondazione Dolomiti Unesco, ha lo scopo di garantire riconoscibilità e continuità nei territori, mentre la realizzazione della struttura è a cura degli Enti territoriali».
Federica Fant - Il Gazzettino

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